Capire la psichiatria

La Psichiatria e il rapporto con il malato di mente sono, a tutt’oggi, intrisi di pregiudizi e di informazioni distorte da parte della pubblica opinione, ma anche da una consistente percentuale della classe medica, il che ostacola gravemente la corretta immagine di una scienza in continua tensione verso acquisizioni sempre più qualitative e modelli di relazione con il paziente che non possono essere disgiunti dalla realtà della famiglia, della società, del lavoro. Questa raccolta di lezioni riesce a suggerire le basi per una migliore integrazione tra intervento riabilitativo medico e momento assistenziale dei familiari, all’interno di un inquadramento aggiornato della malattia mentale. In pratica risponde, per ogni disturbo, a tre quesiti chiave: che cosa è, come si cura, come devono comportarsi i familiari dei pazienti affetti dai singoli disturbi mentali. Attraverso questo volume, il lettore

• Acquisirà le capacità di osservazione e di linguaggio che permettano di cogliere e utilizzare le manifestazioni comportamentali dei soggetti malati di mente.
• Riconoscerà e farà proprio un concetto di malattia mentale ateoretico e basato sulla storia naturale dei vari disturbi.
• Svilupperà una consapevolezza della propria visione della malattia mentale e di come questa influenzi il decorso stesso del disturbo.
• Decontaminerà, amplierà e ristrutturerà la visione soggettiva del fenomeno in esame.
• Acquisirà atteggiamenti interni, strategie di comportamento e capacità in grado di favorire l’instaurarsi di un fattivo rapporto di collaborazione fra familiari, volontari e il malato e fra operatore sanitario e famiglia del malato.
• Acquisirà abilità e strumenti per indirizzare il rapporto con il malato verso obiettivi definiti e comuni al piano di intervento medico.

Il principale merito di questo volume è di affrontare il problema del rapporto con il malato di mente, soprattuttonella ricerca di una dimensione relazionale dal significato profondamente umano, non inquinata da una cultura legata al concetto del paziente psichico come “matto”, “destinato al manicomio”, inguaribile; di affrontare per sconfiggerli le prevenzioni ed i pregiudizi che riguardano la terapia psicofarmacologica e il concetto del disturbo psichico come malattia medica.

Non si può non sottolineare alcune lezioni. La lezione sui Disturbi dell’Umore esplora le dimensioni non adattive della sfera affettiva, la questione legata ad un riconoscimento clinico non sempre agevole, le implicazioni terapeutiche e socio-ambientali. La lezione sui Disturbi d’Ansia comprende gran parte delle sindromi nevrotiche di un tempo e che oggi, grazie alle recenti classificazioni, vengono affrontati secondo una operatività clinica e terapeutica sottesa da diversi substrati neurofisiologici. Nelle lezioni sui Disturbi dell’Età Evolutiva viene rimarcato come questi si concatenino con la psichiatria dell’età adulta sia per la frequente embricazione degli interventi sia per la coordinazione di programmi che necessitano di una presa in carico di un genitore o di un familiare pure disturbato. Nella lezione sulla Schizofrenia questo annoso problema concettuale della Psichiatria viene affrontato in una dimensione modificata dai progressi della psicofarmacologia che alimenta prospettive finanche di guarigione o di condizioni difettuali che consentano, tuttavia, una sufficiente integrazione socio-familiare. Nella lezione sui Disturbi di Personalità gli aspetti della personalità, generalmente sottovalutati, vengono interpretati come tratti e comportamenti radicati, che si traducono in un precario adattamento alla realtà e che richiedono una opportuna convergenza tra psicoterapia di sostegno e trattamento psicofarmacologico. Nella lezione sugli stati di Eccitamento e le Urgenze Psichiatriche si sottolinea come questi quadri acuti pongano non solo il medico, ma anche i familiari e gli operatori del volontariato, di fronte ad una sofferenza non procrastinabile, alla quale occorre saper rispondere conservando capacità di ascolto e stabilità emotiva. Nella lezione sul Paziente Violento si sottolinea come l’aggressività, non solo nella sua accezione comportamentale diretta verso il prossimo, ma anche come fenomeno di opposizione passiva o ad orientamento autolesivo, sia presente in numerosi quadri psichici.

Il lettore, dunque, troverà una trattazione esaustiva, semplice, ma nello stesso tempo accurata ed estremamente aggiornata della psichiatria, ed imparerà a muoversi in un mondo che troppo spesso è stato appannaggio di “esasperati addetti ai lavori” spesso incomprensibili perfino nel loro linguaggio, o, al contrario, banalizzato da improvvisati esperti d’assalto.

Alessandro Tagliamonte
Ordinario di Farmacologia, Università di Siena

Siena, Giugno 1996